La prima Premier non mette più soldi su asili nido e scuole a tempo pieno, non si preoccupa di riorganizzare i tempi della società in base ai tempi delle nuove famiglie, ma sceglie la via peggiore, un attacco frontale al diritto delle donne di scegliere se diventare madri, tornando ad una visione medievale che considera gravidanza e maternità sinonimi, mentre non lo sono, come non lo sono gravidanza e paternità.
E lo fa con l’emendamento al ddl sul Pnrr che spalanca le porte al coinvolgimento delle associazioni pro-life nei servizi di consultorio, che noi preferiamo chiamare no-choice, perché non sono per la vita, ma per negare la scelta, emendamento voluto da Fratelli d’Italia, in contrasto e a pochi giorni dal voto del Parlamento europeo volto ad includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE, emendamento su cui il governo intende porre la fiducia.
Un emendamento contro le donne, che ha lo scopo di smantellare i diritti civili, di depotenziare la Legge 194 e che mette a nudo i veri obiettivi della Premier. Una visione della donna da secolo scorso: patriarcale, tradizionalista e retrograda, che ci vuole a casa a fare figli, a regalare welfare gratuito, senza progetti di vita e ambizioni personali che vadano al di là della famiglia.
𝐋𝐨 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐃𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐀𝐥𝐭𝐨 𝐀𝐝𝐢𝐠𝐞 𝐒𝐮̈𝐝𝐭𝐢𝐫𝐨𝐥.
“Art. 44-quinquies. – (Norme in materia di servizi consultoriali) – 1. Le regioni organizzano i servizi consultoriali nell’ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità ».”
Roberta Mori Elly Schlein Partito Democratico Conferenza Nazionale Donne Democratiche