“Il Partito Democratico dell’Alto Adige – Südtirol, attraverso il suo segretario Carlo Bettio, chiede agli organi competenti la rimozione immediata dei manifesti della lista “Südtiroler Freiheit”.
Non si tratta di una libera espressione politica e di opinione ma di un accostamento intenzionale della figura dello straniero e della criminalità.
L’immagine dell’uomo di colore che impugna un coltello e della persona impaurita alle sue spalle, di carnagione bianca, è la rappresentazione più bieca della più squallida e retriva propaganda degna dei gruppi suprematisti.
La garanzia della sicurezza dei cittadini non passa attraverso rappresentazioni razziste e incitamento all’odio. Non è impaurendo i cittadini con messaggi costruiti ad arte che si rendono più sicure le città.[…]”
“Die Demokratische Partei Südtirols fordert über ihren Vorsitzenden Carlo Bettio die zuständigen Stellen auf, die Plakate der Liste “Südtiroler Freiheit” unverzüglich zu entfernen.
Hier geht es nicht um freie politische Meinungsäußerung, sondern um eine bewusste Gleichstellung von Ausländern und Kriminalität.
Das Bild des schwarzen Mannes mit dem Messer und der verängstigten Person mit weißer Hautfarbe hinter ihm ist die krasseste Darstellung der übelsten und rückständigsten Propaganda, die einer rassistischen Gruppe würdig ist.
Die Sicherheit der Bürger lässt sich nicht durch rassistische Darstellungen und Aufstachelung zum Hass gewährleisten. Die Städte werden nicht dadurch sicherer, dass man die Bürger mit kunstvoll konstruierten Botschaften verängstigt.[…]”
Così la prima parte del comunicato Stampa inviato ieri dal Partito Democratico ai media locali.